13 dicembre 2008

E' ora di cambiare [di nuovo c'è]




Vorrei riportarmi in una condizione di centralità ma poi, ti guardo e cedo il posto al vuoto per quella forma di gentilezza che viene quando il cuore assiste silenzioso il muovere.
Perchè quando non lo sapevo, non ascoltavo quello che intorno c'è.
Come quando mi sveglio e sento che c'è la neve che copre le cose del mondo e resta, un rincuorato assenso mentre chiacchiero sotto le coperte per non prendere freddo al naso. Che poi mi viene il raffreddore e mi dispiace perchè gli odori che accompagnano questo vivere non li sento più.
Dei mandarini sbucciati più in là, del caffè che borbotta come quei vecchi che nessuno ascolta più.
E vorrei portermeli tutti a casa perchè mi mancano quelle mani fragili, trasparenti dentro le tasche dei grembiuli che nessuno porta più.
Penso a queste cose ma non le dico perchè cedo il posto ed ascolto i sorrisi malinconici di quei sogni che non trovi perchè li avevi chiusi a chiave ed ora li vuoi.
Come si vuole l'estate quando fa freddo e il gelo, quando si vuole riposare, perchè certe volte il male che senti ti stanca il guardare, il sentire, il capire che c'è.
Vorrei danzare tra i fiocchi di neve ma cedo il posto e resto ad ascoltare il tuo guardarmi con quella dolcezza che oggi c'è e so che non andrà via mai più.

Scalza

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