2 aprile 2009

Stratosferiche improprietà [annotazioni]



Un po' mi ricorda quei suonatori che sul titanic rendevano dolce la tragedia. Mi sembra che si possa leggere in questo modo la sfumatura che si ritrae tra i pensieri che cercano leggerezza in questi tempi dal sapore di antimonio. Ma se così non fosse, è probabile che il distacco operato sia segno di quell'intento forte che vorrebbe essere irrealmente concesso nel mantenere un ricordo più che un tratto di reale. Il fatto è che la follia imperversa, la rabbia bolle nelle pentole a pressione e prima o poi qualcosa succederà.
Io non lo so se ha senso ripercorrere sentieri che hanno dato frutto o speranza in quel tempo che si erano scoperti. E' come chiedere a una bottiglia vuota di darti ancora acqua. Prima forse dovresti riempirla a una fonte e poi forse potresti ancora bere, sempre che tu abbia sete. Perchè questi deserti mentali dove i pensieri si ripetono sterili e vuoti di quell'emergenza sociale che dovrebbe essere l'unica nostra strada, offendono la visione di quel tempo che sogno ormai da tempo, sospirando nei giorni di pioggia perchè le nuvole occupano spazi che dovrebbero restare liberi.
Ci pensavo stamattina, perchè il CLB mi ha detto che vuole bene a P* e io sorridevo perchè a volte il bene entra silenzioso e non te ne accorgi subito. Ma anche il male entra silenzioso e a volte ti fai male e non te ne accorgi perchè sei distratto da troppe cose. Come quando ero piccola e giocavo a palla velenosa e poi cadevo e mi facevo male ma ero talmente felice di giocare che non me ne accorgevo. Poi, però, mi faceva tanto male, più male di quello che mi avrebbe fatto se me ne fossi accorta subito. Ed è quel più che mi spaventa.

Scalza

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