11 giugno 2009

Nell'effetto pratico di un "restare"




Adesso mentre R* mi guarda e sospetta che sia nell'effetto pratico di un resistere alla tensione che poi userò per rafforzare un agire che mi piacerà perchè l'ho voluto e scelto, penso.
Se riflettessi non avrei timore perchè in un certo modo avrei già in mano la dimensione di quello che c'è. E' nel pensare che produco una possibilità di cambiamento.
Lo so.
Dovrebbe essere più facile restare in un posto senza fastidiare il mondo.
Invece, non capita.
Resti e restato sei un po' quello che hai scelto e un po' quello che gli altri vogliono da te.
Dovrebbe completarsi in questo modo un percorso con cui diventi migliore di quello che sei.

Invece, no.
Resti nel peggioramento pratico di quello che è un po' tutto quello che c'è.

Scalza

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