30 novembre 2009

Evidenziate improprietà


Ho scoperto delle cose.

1)Che non so avere dei fans. Bisogna essere capaci temo, dedicarci del tempo. Tipo firmare autografi, mandare fotografie accattivanti, omaggiare della propria presenza perchè se non ti presenti sei assente e se sei assente non puoi avere fans. Questa è un po' la triste verità. Diciamo che un po' fa male ma poi fa anche bene perchè in fondo se uno è nella Verità non può stare male per tanto tempo. Capire le cose è come fare una piccola malattia, perchè in fondo quella cosa non capita forse è come un virus che ti ammala il capire. Poi si guarisce e si sta meglio.

2)Che quando sono triste mi muovo automaticamente verso la certezza di un coccolamento anche se poi so che è un coccolamento temporalizzato. So gestire la temporalità e quindi forse è vero che il tempo non esiste ed è una condizione mentale perchè certe temporalizzazioni vanno bene sia alla mia mente che al mio cuore. Ma poi credo che sia una semplice questione di confini. Forse io non ho confini perchè non sono confinata. Dev'essere così.

3)Che preferisco usare le mie penne anche se quelle degli altri possono essere + belle della mia. C'è una forma di intimità nella penna degli altri che mi infastidisce, tipo che magari se la sono messa in bocca o forse l'hanno usata per fare i cretini mettendola nel buco dell'orecchio e girando per l'ufficio come se fossero dei mostri alienati cercando ilarità e raccogliendo righellate di chi è infastidito da queste scemenze. Come fa R* che prima o poi, se non la smette, gli farò avere l'invalidità permanente. E questa non è una minaccia. E' una promessa.

Scalza

News


28 novembre 2009

Zompetta Zigolando


C'è chi tiene due piedi in una scarpa, è vero.
Ma forse è perchè di scarpa ne ha una sola?

Oggi ho lavorato con G. che ha una sorella in Perù, sopra le Ande, dove vorrei andare. dove non ci sono tante cose, dove ce ne sono altre che qui sono estinte.
Ogni tanto si possono mandare delle cose (del genere che là non ci sono tanto), che magari uno butta e ci sono quelli che per fortuna tu conosci direttamente e le portano con dei camion ma non devono essere scarpe e quaderni. Perchè l'ignoranza aiuta e con le scarpe vai più lontanto. Cosi se per caso ne mandi un paio, al controllo di quei guardiani, schiavi degli schiavi dei padroni del mondo, buttano via la scarpa sinistra. Quella destra la lasciano, perchè forse sono di quella tendenza là.
In ogni caso è una schifezza, perchè io scalza ci vado che ne ho voglia ma quei bambini ci vanno senza scegliere e questa cosa mi fa venire a volte talmente nervoso che chiamo M. e ci litigo. Tanto con lui di motivi ne ho a iosa.

Scalza

Attendo futuri positivi




Stamattina mentre cantavo con Whitney Saving all my love for you, ho quasi steso un footing-atore. Non l'avevo visto perchè ero concentrata. Per fortuna non l'ho steso, è tutto ok.
Però mi è venuto in mente che anche P. correva sempre e certe volte costringeva a correre anche me. Poi alla fine si era arreso perchè lo aspettavo nel ritorno facendomi due passi tra le chiacchiere insensate di pioppi e i fossi. Nella vita in fondo capitano sempre dei fossi un po' quando meno te lo aspetti, come l'amore, i tradimenti, le sorprese e gli incubi.
Dev'essere un fatto di sfasamento con l'inaspettato che se in fondo te l'aspettassi sarebbe meglio.
Come quando, senza inviti, certi passano mentre viaggiano e suonano alla tua porta.
Potrebbe essere una cosa carina, gentile. Solo che se questi certi non è il caso che ti vedano con altri certi oltre la soglia della tua porta, non è più una cosa carina. Almeno per loro.
L'unica certezza che oltre la soglia è tutta roba tua. In bene e in male.

Scalza

27 novembre 2009

Ammobiliati ci si impolvera troppo




Si dovrebbe sentire la differenza, quando le cose cambiano.
Se però si pensa che siano cambiate e la differenza non c'è, forse qualcuno le ha rimesse così com'erano oppure quel sentire è stato spostato da una forma di pre-vedibilità che può anche essere pre-vidente di pre-meditazione.
Soprattutto quando le cose poi alla fine cambiano perchè qualcuno che però è diverso da quello di prima che metteva a posto le cose, le ha spostate gettandole, buttandole, scalciandole molto-molto-molto più in là.
A volte capita. Io lo faccio spesso. Mi aiuta a stare meglio.

Scalza

23 novembre 2009

Se potessi ti mostrerei quell'immensa felicità che arriva quando te ne freghi di tutto ma t'importa del niente, altrimenti non funziona. Y


Stasera mentre lavavo i due piatti che ho sporcato per mangiare lo spiedino di frutta ho pensato a due cose. A V. che mi ha insegnato a fare gli spiedini di frutta e che certe volte mi manca ma poi se ci fosse non mi mancherebbe per niente. Quindi forse le cose mancano solo perchè non si possono avere più. Spesso è così, almeno per me.
La seconda cosa che ho pensato è che mi sono accorta che negli ultimi tre giorni ho corso contro il tempo. Quindi dovrei essere ringiovanita di almeno tre giorni, perchè se ho avuto un movimento contrario allo scorrere del tempo, significa che ho agito nell'antitempo.
Sono diventata più furba, è anche una questione di esigenza e bisogno.
Prima, per esempio, correvo dietro al tempo e quindi raddoppiavo quello scorrere in una forma di accelerazione che non mi faceva bene per niente.
Perchè le cose ti possono fare bene, ed è il caso preferibile ma se per caso non c'è questo caso e una cosa ti fa bene abbastanza ma non troppo, bisogna convincersi che è meglio di quelle che non ti fanno bene per niente.
E' tutta una questione così.

Scalza

19 novembre 2009

Incidentalismi & C.

Da quando guido la macchina ho imparato un sacco di cose.
Ad esempio quelli che ti tagliano la strada non lo fanno perchè sono velocissimi e tu vai lento. Lo fanno perchè gli dai fastidio, non vogliono vederti.
Quelli che vanno veloce, ti passano sopra, se ne fregano di te non è che gli dai fastidio. Neppure ti hanno visto perchè sono veloci.
Un po' come capita nella vita. C'è chi ti deve togliere davanti per stare davanti a te, perchè forse ti vuole restituire quel fastidio che gli davi. E un po' ci riesce, perchè tu pensi che chi ti va davanti lo fa perchè vuole velocizzarsi ma è un pensiero che fai per come sei, non per com'è l'altro. Poi te lo ritrovi sempre là a rubarti la visuale delle cose ed ostacolare la tua naturale andatura e se non fai attenzione rischi di far diventare i tuoi pensieri come quelli dell'altro.
E' questo il vero problema: la sganciatura.

Scalza

18 novembre 2009

Approfondimenti in allegoria



Uno può anche essere fan di se stesso.
E' un po' come amarsi in maniera esagerata, un po' forse nella vanità, ma che male c'è, se lo sai. Se non lo sai invece un male c'è perchè diventi pesante come piombo e l'esca della tua lenza finisce troppo in basso, quindi peschi nelle profondità. E nelle profondità chissà che ti capita di incontrare perchè ci sono le profondità belle, quelle dei pensieri e dei sentimenti, e le profondità brutte, quelle dei bassifondi, della sporcizia.
Bisogna capire quale tipo di profondità ti è toccata. Perchè l'hai attratta, of course.

Scalza

Free Style



Stamattina mentre guidavo ho guardato la faccia di quasi tutti quelli che incontravo.
Tutti non potevo, ho dovuto fare una scelta che è stata casuale anche se il caso non esiste e sicuramente ho scelto per il fenomeno di attrazione che è quella cosa naturale che capita anche tra la Terra e la Luna. Ci si attrae.
E guardando ho pensato che certi (maschi/femmine) mi apparivano proprio strani ma la cosa più strana è che l'Universo ci ama tutti, anche se effettivamente non siamo tutti piacevoli o sempre tali.
In ogni caso ho pensato che per essere come l'Universo ci va un modo di vedere che io non ho [ancora] che è quel modo attraverso il quale vedi la Vita più che la semplice identità.
Questa è una cosa bella che mi piacerebbe tanto raggiungere.
Perchè mi libererebbe da un sacco di questioni inutili, tipo che la mia vicina è diventata amica di R. che le racconta tutti i fatti miei senza PER ALTRO che io l'ho autorizzata.

Scalza

17 novembre 2009

Per non finire sul lastrico della scrittur+abilità [se c'è]



Al cambiamento, in ogni caso, si è predisposti più che preposti dai vari chissàcchi.
Io quella predisposizione ce l'ho ed è un bene [per me].
Ma ne ho anche altre, meno meravigliose [sempre per me], che si possono anche leggere in maniera buona ma che alla fine mi danneggiano e quindi non vanno bene, le devo controllare costantemente. Tipo l'atteggiamento donativo.
Forse in altre vite ero un'imperatore e quindi non avevo il senso del denaro: adesso non ho nè il senso e neppure il denaro, il che mi riequilibria.
Tuttavia quando mi capita il denaro (il senso non mi è mai arrivato), mi accorgo che mi sfugge il senso della misura. Quasi sempre in enlarge ma troppo spesso a godimento di altri.
Per capirlo basta fare due calcoli, tirare giù le somme, riflettere sui per come e perchè.

Ad altri atteggiamenti ci si adatta perchè tutto sommato sono neutri nella capacità di danneggiare. Tipo lo scrivere-pensare i post che se lo faccio off line, li rivedo e diventano di ottomila tic-tac-battutevoli. Se li penso e li scrivo on line, mentre lavoro che ho poco tempo, sono maneggevoli adattevolezze che come i jeans stanno bene con tutto.

Scalza

Stiamo buonini

Secondo me M. è sempre triste perchè ascolta musica triste. Oggi a pranzo ho fatto che dirglielo detto ma non mi ha capito, ha frainteso.

C'è un sacco di gente che fraintende. Io ascolto zio Frank che mi dà quel ritmo swing con cui poi riesco a gestire meglio il tutto, lavoro&C.
Ultimamente è lo C. che mi preoccupa. Comunque faccio finta di niente e continuo a swingare, qualcosa poi capiterà. Tipo che ci sarà un assestamento, uno spostamento, un ribaltamento. L'importante è che non si resti così come si è che non mi piace per niente neppure quando è bello. Perchè il bello per essere colto dev'essere fatto in variazione.
Il che mi fa riflettere. Molto probabilmente la troppa cattiveria che sostanzialmente esiste è una confermata presenza di bontà che, non usata, diventa magnetica attrazione dell'altro.
Quindi il concetto è che bisognEBBE usare la bontà, più che averne. Y

Scalza

Quandalizzando dovunquamente




Stamattina ci siamo svegliati presto per ripassare gli avverbi di tempo.
Mentre il gatto faceva mYao e il CLB avverbalizzava, io volevo quasi dirgli che il tempo non esiste e quindi tutta quella fatica era (essendo) abbastanza inutile. Però poi ho pensato che le maestre mi avrebbero sgridato e quindi sono stata zittamente zitta che è peggio che stare zitti.
Glielo dirò tra un po' di tempo, quando chi insegna si svincolerà dal pensare che è tutta colpa mia se lui dice stranilità e altrizzazioni perchè liberato dal vincolo della temporalità spaziale.
Del resto, ci ho pensato bene, se lui è venuto da me un perchè ci sarà.
Perchè sono i figli che scelgono i genitori, dal momento che quando lo fanno sono ancora in grado di vedere tutto ed invece quando vieni qui, non vedi più tantissimo.
Al massimo hai una bella spinta ormonale, se ti va bene è anche un po' emozionale e se ti va benissimo è talmente forte da portarti vicino alla porta di un amare.
Poi, se le vuoi aprire o chiudere, sono fatti tuoi.
Fatto sta che il tempo non esiste quindi che lo fai prima o lo fai dopo è praticamente lo stesso.


Scalza

15 novembre 2009

Orientati assue-fattismi

Alla fine ho deciso di cambiare colore dei capelli, così tanto per movimentare le cose.
Sono in quell'età dove non mi ritrovo tanto per una serie di argomentazioni che ho già affrontato ma che mi hanno lasciato senza troppe spiegazioni.
C'è a chi piace e a chi non piace. Sia le poche spiegazioni che il colore dei capelli.

Ad esempio [A] mi ha chiamato Biancaneve anche se non ho il fiocchetto rosso tra i capelli, però ci ho pensato: un nano (minorenne) ce l'ho, le mele rosse le ho comprate sabato alla coop, con gli uccellini chiusi in gabbia del mio vicino, ci parlo abbastanza spesso soprattutto di domenica mattina che mi piacerebbe sognare ancora un po', di principi azzurri qualcuno c'è. Ne basterebbe uno ma il fatto è che si gioca all'interpretazione e quindi per un fatto di sovraffollamento planetario, ci tocca replicare ruoli e copioni.

Per finire la favola in bellezza mi servirebbe l'originale. Il mio s'intende. Quello che s'incastra bene con le mie spigolature vive perchè le sue spigolature vive sono perfettamente opposte e complementarizzate ad hoc.

Eviterei d'incontrare la strega cattiva. Potrebbe diventare mia amica.

Scalza

13 novembre 2009

Senza un vero perchè, ma veritiero sempre




Stamattina mentre viaggiavo ho pensato che da un po' di tempo attraggo persone differenti da quell'ugualismo a cui ero assoggettata per karma, credo. Qualcosa di simile.
Che poi mi veniva da pensare che erano tutti così ma per fortuna conoscevo qualcuno che era diverso ma che l'avevo attratto prima, quando ero meno alta e più immaginativa.
Ecco, forse è l'immaginazione che avevo cambiato, va a capire.

Però poi parlando con V* di questa cosa, mi è venuto in mente quello che diceva G. che si attrae quello che si è, quindi molto probabilmente io ero quell'ugualismo che non mi piaceva ma che avevo e se ce l'avevo era solo perchè io potessi capirlo, fino in fondo.

Adesso che l'ho capito e che lo so, dovrei incontrare un diversismo. Mi completerebbe meglio, colmando le mie mancanze e sublimando alcune oggettive difficoltà.
Mi piacerebbe perchè un po' mi ero annoiata dei soliti discorsi e delle solite cose.
Rimaneggiate un po' per un fatto di personalizzazione in personalità, perchè in fondo l'ugualismo era per certi fatti-atti che poi scemavano come l'entusiasmo di quelle serate dove le aspettative sono esagerate e i capitomboli sono assicurati ma senza quel casché che potrebbe enfatizzare meglio l'illusione dentro una delusione. Di quando sai bene che le cose stanno in quel modo che non ti va, ma fai finta di niente e spalleggi mentre ancheggi, sculetti mentre alzi il morale con il crick della portabilità. A volte è più semplice, se è primavera ad esempio. Oppure se mille foglie gialle e rosse irrompono sotto un cielo grigio di un quasi inverno. Anche le neve andrebbe bene o il caldo dell'estate. Forse meglio un gin, una telefonata isterica di un amico stressato, due inviti a cena contemporanei tra loro, che accetterai per confonderti meglio e pensare meno.
Cioè fino a quando ti accorgi che oltre quel piccolo patatrac che può capitare, c'è un'ampietà intorno che può ancora saziarti. Più di chissà+che.

Scalza

12 novembre 2009

In tema culinario si potrebbe dire chissa+chè



A volte uno è talmente abituato a sentire un sapore che non si rende conto che i cuochi sono cambiati e insieme a loro qualcos'altro e ancora chissà+chè. In quel q.b. che ognuno ha personalizzato e difatti si continua a dire così, che potrebbe apparire impreciso come modo di trasmettere una conoscenza ma è giusto perchè certe volte bisogna dare linee guida generali ma che possano essere adattate a quello che sei, in quello che fai o che potresti fare. Il possibile deve essere sempre compreso ai fini di una consistenza pratica che spesso si dimentica.
Comunque stanotte ho sognato uno che non conosco ma che nel sogno era il mio fidanzato che mi portava a trovare una professoressa e poi mi faceva mangiare dell'insalata. Io un po' non ne avevo tanta voglia perchè mi dispiaceva. Avevo saputo che Maramao era morto anche se non viveva nell'orto ma nella soffitta del dottore che aveva tre civette che prima erano di sua figlia che era scappata con il fantasma formaggino che un giorno era stato male perchè aveva mangiato un panino ed era andato dal dottore e si era innamorato appena l'aveva vista.
A. mi ha detto che è un sogno erotico, ci sono rimasta un po' male.
Pensavo di avere un erotismo più porcello ma visti i tempi si sarà anche lui adattato.
Non so.

Scalza

11 novembre 2009

Apparire in parità



In fondo la parità non è una gran cosa. A volte preferirei stirare, senza automobile ovviamente. Considerato che cucinare non mi viene molto bene. Ma forse sono anche brava, è solo che ho sempre incontrato uomini maschi che ti danno consigli culinari con quella praticità quasi professionalizzata da esperienze d'altro rango. Il che mi fa sentire un'incapace ma non è detto che lo sia.
Il problema è il gruppo dove finisci, è una questione di insiemistica.
Se io fossi finita in un insieme dove i maschi erano negati per le questioni culinarie, forse mia mamma avrebbe avuto ragione a dire che un uomo va preso per la gola e non in senso omicida, ovviamente.

Un po' di disparità serve. C'è poco da fare.

Scalza

10 novembre 2009

Extra auffabilità & C.




Vorrei potermi dire delle cose simpatiche, come quelle che dico agli altri.
A volte mi capita.
Soprattutto quando guido e il mio neurone si affaccia tra le orbite degli occhi per controllare la strada insieme ai miei occhi. Non si fida tanto e fa bene, che fidarsi è bene, non fidarsi è sempre meglio. Me lo diceva sempre Nonna R. che al posto del boiler accendeva il bolide, forse perchè voleva acqua calda veloce.
Come quella che veniva giù quando ero piccola, non come adesso che devo stare un po' ad aspettare e per non sprecare risorse che non si sa mai se aggeleremo in un deserto o annegheremo dentro un'onda anomala come il cervello di certe persone, convoglio quell'acqua che da fredda va a tiepida in un catino che poi verserò nelle mie rose.

Le mie rose sono diventate grandi, una si è innamorata del gelsomino e si accoccola vicino. La lascio fare perchè potrebbe anche capitare: che ci si innamori anche se differenti, avvasati diversamente su terreni di proprietà quasi incompatibile ma sempre piacevoli al profumo e al guardare di chi ha a cuore la proprietà di una terrestrità umana.

Perchè delle altre terrestrità non ne voglio più parlare.

Scalza

9 novembre 2009

Accomunati in proprietà d'intenti




Mio padre mi diceva sempre che a scrivere perdevo solo tempo. Forse per questo scrivevo tantissimo. Era l'orgoglio di una ribellione generazionalmente controllata.
Da quando non c'è più, scrivo di meno. Non ho più quella forte motivazione che sentivo sempre presente. Si cambia per esigenza o complementarità?

Spesso, mi manca.

Così mi chiedo se ci sarà un momento dove non mi mancherà e tornerò a ribellarmi magari umanamente controllata, accontrariata su quei fatti che spesso inteferiscono con quel giusto procedere verso la libertà.

Sto cercando quel punto di attrazione in grado di movimentare la mia contrarietà in un fare che sia sensato, pratico, evidente.

Scalza

Serizzare in replicabilità


Certi giorni vorrei essere più serizzata. Semplicemente connessa con un movimento da ripetersi nell'abitudine di quello che si fa, perchè si sa.
Non mi riesce, non so farlo.

Per questo quando il CLB mi chiede "oggi stiamo a casa che non ho voglia di andare a scuola" io ci penso e chiamo M. per farmi convincere che non è una buona idea quella di evadere dagli schemi della ripetibilità. Perchè M. ha ragione e mi aiuta a restare in una serizzazione che poi mi aiuta nell'organizzazione di quello che voglio fare in mezzo a quello che devo, perchè certi impegni presi poi si possono ritrattare fino ad un certo punto.

Quel punto mi piace guardarlo ed ogni tanto ci parlo insieme chiedendogli chi l'ha messo, io non sono stata, e perchè è fatto a forma di ics come se fosse segnabile di un tesoro che però, ci ho provato, sotto sotto non c'è. Avrei preferito una ipsilon, per darmi ragione di una [almeno] duplice possibilità.
Tuttavia è fatto così, devo accettarlo, anche perchè tanto lui non parla, io resto a guardarlo e spero che si sposti, che svanisca, che si renda parzialmente loquace di una certa reperibilità.

Un po' come certe persone che magari insegui per anni, poi ti stanchi e cominci a guardare altrove e, non si capisce come capita, però in quell'altrove loro ci sono sempre, ovunque, dovunque. Così diventa che sono loro che ti inseguono per anni, insieme a quegli altri che erano stati prima di loro e caricati dal quel cercare che tu avevi di loro, non si stancano tanto facilmente e sono sempre in quell'altrove con te. Appassionatamente.

Credo che sia un fatto temporale, non parlo solo di sentimenti o accoppiamenti. Parlo di relazioni con persone, amicizie comprese. Voglio essere più comune nella mia cosmica attrazione verso la comprensione dell'essere umano. Che una dignità ce l'ha anche quando non è nobiltà. Forse perchè c'è uno sfasamento temporale di intenti, c'è chi è "troppo" avanti e chi resta indietro sempre. Anche quando gli spieghi le cose come se parlassi a un bambino di due anni africano e loro di anni ne hanno 40 in più e sono vissuti quasi sempre vicino a dove vivevi tu.
Così poi cominci a mappizzare i territori e le destinazioni a cui puoi rivolgerti senza troppe permeabilità che fondamentalmente annegare non va mai bene.

A meno che non si tratti di un semplice gin che, seppure limitatamente rispetto a quei tempi dove le sregolatezze vivevano l'impeto di certe indesiderabilità, ancora contorna l'effetto di certe reazioni soft-evoli di ammodernità.

Per fortuna provo ancora piacere nello sfogo sublimato in rincuorabili dialoghi interiori che tra l'ironia e la dolcezza si addentrano e poi esternano scivolate verso quell'imbrattamento artistico con cui mi diletto a dipingere istantanee che, spesso, parlano quasi e sempre solo di me.

Scalza

Andirivenire per capire [meglio]

Nell'inverosimile, ci si assimila meglio.

Me l'ha detto qualche raggio di sole fuggito oltre la coltre di nuvole. Era un messaggero di Pace&Amore. L'ho capito da come è arrivato, in quel silenzio proprio che si fa nell'intorno quando un messaggio finalmente arriva.
Erano anni che l'aspettavo insieme a chi, come me, aspetta. Un segno, un sogno, qualcosa che possa farti capire che l'attesa è finita perchè c'è un inizio che si prospetta nell'orizzonte che guardi sempre di più, mentre gli anni passano, le stagioni sfuggono alle regole come certe abitudini sociali di guardarsi prima di andare troppo a fondo in un dialogo.
Abitudini che mi è spiaciuto di dover lasciare, tuttavia, me ne sono fatta una ragione. Soprattutto quando anche qui in ufficio abbiamo cominciato a mandarci e-mail.
Forse perchè lo scritto vale più di una parola che eventualmente si può più facilmente ritrattare per non restare focalizzati in strategie mono-polizzate su coordinate che quasi sempre soprammobiliano gli esseri in quel modo che poi di umano non resta quasi niente.

Scalza

8 novembre 2009

Esigenze tempisticamente dimenticabili





E' bello quando finalmente ti senti a casa. Soppesato dall'unico giudizio possibile, quello tuo.
Poi non hai quel tempo ristretto dell'occupazione di un bagno, le colazioni assomigliano a spuntini che si abbinano bene con quei pranzi light che però consumi a piedi scalzi mentre chiacchieri con qualche goccia di pioggia che scivola giù dal vetro, allungando la percezione di una discesa.
A risalire farebbe più fatica.
Capita anche nella Vita, sempre.
A scendere ci va un attimo, tranne che nei pesi. A risalire ci va molto di più, chissà perchè.
Come quando ho capito che V- non aveva capito niente nè di me e neppure del resto. Molto probabilmente neppure io, però poi non so perchè ho avuto bisogno di una rivendicazione su tutto quell'incompreso.
Per fortuna di realizzarla non ne ho mai avuto l'occasione.
Le occasioni, si sa, rendono gli uomini ladri, meschini, peggiori, scivolanti verso quelle profondità in cui volare c'est ne pas possibile.

Scalza

7 novembre 2009

Download-arsi per pura necessità


Pensandoci, preferisco non essere capita. Mi dà un margine di manovra più ampio, da cui eventualmente posso anche dissociarmi. La responsabilità verso gli altri di se stessi è sempre qualcosa di estremamente pesante. E poi diciamo che è bello essere in trasformazione.
Senza capire tanto, ci si muove meglio.
Però ci sono delle volte rare in cui vorresti essere capito a prescindere dal margine di manovra che eventualmente puoi anche sacrificare. G. dice che capita quando sei innamorato. Di me stessa sicuramente, forse perchè il rapporto sentimentale più lungo l'ho avuto con me. E' un fatto tempistico che mi ha reso la simpatia praticabile su un fatto di totale accettazione.
Comunque mi piacerebbe per una volta non dover spiegare la rava e la fava creando quei vuoti a rendere che poi ti toccherà riempire. Quasi sempre con altro.

Scalza

Arronfati bellamente

Oggi ho litigato con A. perchè non avevo niente da dire. Mi capitano quei giorni che me ne starei così in quella forma di vuoto fatto, perchè effettivamente il vuoto non esiste. Mi ricordo che una volta il tenente Colombo aveva chiesto a una sospettata cosa pensava in quel momento e lei aveva detto niente. Allora lui con quella faccia che ha, le aveva detto che non era possibile non pensare a niente.
Si riferiva forse al secondo pensiero, quello che praticamente viaggia da solo, senza rotta, direzione, motivazione accertata dal primo pensiero. A me capita di seguirlo spesso, soprattutto quando mi parlano e non ho tanta voglia di ascoltare.
Comunque oggi non avevo voglia di pensare neppure ai terzi pensieri, quelli che seguono i secondi perchè siamo esseri multidimensionali e di livelli chissà quanti ce n'è.
Se mi sono assopita mentre A. parlava era perchè le sue parole mi cullavano, non perchè mi infastidivano. Avrebbe dovuto essere contento, invece si è un po' infuriato.
Se qualcuno si addormentasse mentre parlo a me non dispiacerebbe. E' un buon modo per far fuori minorenni che fastidiano i momenti Y della serata, sedare opportunisti, giovani fuorviati da impeti ormonali, presenze non gradite, insonni che hanno dimenticato astrali predisposizioni da cui poi spesso arriva una più probabile felicità.

Scalza

6 novembre 2009

Affotocopiatevill'


Mentre fotocopiavo la stessa pagina per ics volte ho pensato che fondamentalmente anche noi, esseri umani, spesso fotocopiamo comportamenti per ics volte, nella stessa faccialità.
Il problema è l'originale. Se non lo cambi, produci la stessa roba.
C'è poco da fare.

Bisogna cambiare l'originale.

Scalza

Atteggiamenti impropri per appropriazione personale

Forse preferisco gli stupidi agli stupiti.
Però poi mi adatto.
Non è che posso pensare di eliminare tutti gli stupiti dal mondo, per esempio. Lo stupore è anche bello quando è spontaneamente connesso con un fatto relazionale.
Come quando risparmio R* dalla righellata ufficiale (perchè fatta in ufficio) e lui ci resta un po' male perchè ho eluso la sua cattiva aspettativa, ma anche tanto bene perchè l'ho risparmiato.
Risparmiare è importante soprattutto quando le cose-risorse sono limitate. Tuttavia a volte un bello spreco può riportare ordine negli equilibri emotivi perchè in grado di scaricare ogni surplus.


Scalza

5 novembre 2009

Nottambulati per virtù soppresse

Certe cose se durano poco, è meglio.
Tipo la pubblicità, le chiacchiere inutili se non hai tempo, il passaggio di un treno se abiti nei pressi delle rotaie, la sirena degli antifurti dei vicini di casa, il racconto dettagliato di qualcosa che non ti interessava di sapere neppure in generale, certi approcci simil-generalistici.
Altre se durano tanto, è preferibile ma che sia meglio poi, è tutto da vedere.

Scalza

Appuntarsi sull'onda di una probabilità


Comunque, in tema di desideri e desiderabilità, mi viene sempre in mente quello che diceva sempre D.
Bisognerebbe sapere quello che si vuole prima di chiedere alla luna.
Dopo effettivamente è troppo tardi.

Scalza

Vincolati a liberalità


C. diceva sempre che non mi capiva e che voleva essere nella mia testa. Perchè pensava che quello che dicevo non era quello che pensavo. Era una supposizione che non voleva rimaneggiare dal momento che avrebbe comportato l'accettazione di cose spiacevoli. Per lui.
Così alla fine gli ho dato l'indirizzo del mio blog, mi sono presa del tempo e dello spazio per parlare praticamente solo di lui e dopo un tot di tempo, non mi ha chiamato più.

Il che ha finalizzato i miei finalmente perchè di C. davvero non ne potevo più.
Tuttavia nel tempo del mio rimaneggiamento ho potuto riflettere anch'io qualcosa.

La verità fa male, spesso NON si sa. Infatti quando ti dicono le cose che ti infastidiscono o ti danno fastidio, spesso da questo puoi capire che si tratta di veritismi perchè se fossero cretinate ci faresti una risata e non ci penseresti più. E' la tortura interiore che rappresenta che ci hanno preso e che tu sbagliavi a pensare che zorramente ti eri nascosto bene sotto quei quintali di rappresentazione scenica con cui insceni il tuo reale.

Comunque io nella testa degli altri non ci vorrei stare mai. Faccio già una bella fatica a stare nella mia.

Scalza

4 novembre 2009

Massimizzare risultati minimi

Poi pensavo delle cose che mi giravano tra pensieri di altra natura che è meglio non scrivere per evitare pentimenti visto che si legano ai sentimenti.
1) Pensavo che non mi sarei ammalata perchè ho fatto tutte quelle cure anticorpiche, invece il mio nat.(*) mi ha detto che proprio per quello la porchite mi è arrivata a porchizzare. Comunque non lo capisco.
2) Pensavo che crescendo non avrei avuto più tanti pazzi a disposizione perchè si sa che i maschi grandi danno retta alle giovani femmine. Non avevo considerato che i maschi piccoli sono au contraire. Il che mi fa riflettere che il problema maggiore dei maschi è di essere sfasati nella temporalità e che forse mi innamorerò amando un maschio che è sfasato nel suo genere ma fasato sul mio. Un po' gay dal punto di vista temporale insomma. Questo lo capisco.
3) Pensavo che in fondo lavorare mi piace come non lavorare e quindi alla fine il conflitto non c'è perchè faccio quello che capita che mi piace lo stesso. Forse perchè non mi piace qualcosa in contrapposizione al non piacere di qualcos'altro e questo mi rende praticabile alla praticità. Questa cosa non la capisco ma mi fa bene.

Scalza

(*) naturopata

Bisognerebbe potrebbizzare spesso




La relatività mi ha sempre affascinato.
Ad esempio tu puoi essere simpatico a qualcuno e non simpatico per qualcuno che è un altro di quello di prima. Quindi, non è detto che tu sia simpatico ma può anche essere che tu non sia non simpatico. Dipende da chi ti osserva o da come ti osserva o da perchè ti osserva.
Spesso infatti è la motivazione a determinare la determinazione di qualcosa. A volte è de-terminante per il proseguio, a volte no.
Come quando D. mi ha detto che ero più di un'amica per lui che per me era quasi un conoscente. Così mi sono chiesta se per caso D. aveva frequentato qualcuno che mi somigliava molto ma non ero io. Comunque sia, D. non l'ho frequentato più. Certe volte la relatività ti aiuta a distaccarti da percorsi sbagliati.
In ogni caso è bello poter essere relativamente qualcosa senza esserlo nell'assolutezza.
Diciamo pure che la relatività rende tutto abbastanza possibile. Bisogna solo trovare quel soggetto che volontariamente oppure sotto minaccia, ti possibilita quello che vuoi tu vuoi essere per quel momento instabile della relatività. Così, tanto per non annoiarsi troppo.

Scalza

Book-eria (3)


E per finire qualcosa di serio.
Perchè va bene ridere, scherzare, giocare, presidenziare. Effettivamente mi piacerebbe più presidenziare che non presenziare o essere presente. Magari presentare persone simpatiche a persone antipatiche, per mischiare meglio le cose e rendere tutto + gradevole e sopportabile.

Comunque, il denaro è qualcosa che + ce n'è e meglio è.
Un po' come l'amore.

Scalza




Book-eria (2)


Sul no sense Ypsilonesco.
Rimaneggiato per datazione e fatti di vita.
Agli atti proteici di illusioni pret à porter che stanno bene con tutto.
Un po' di teorizzazione che rende meglio la bramosia concettuale.
Una storia per quel senso di lieve inconcretezza che la fa da padrona nel mio non pensare.
Così, tanto per puntualizzare le cose che non so.

Scalza

Book-eria (1)


Per chi ha amato Y, è arrivato Y2

Un raccolta di pensieri pensati.
Perchè non tutti i pensieri si pensano, si sa.


Scalza

Ignotamente appropriabili

Sono diventata un po' lunatica.
Appaio e scompa-risco solo nelle fasi più importanti, sarà una tattica. Perchè la presenziabilità non è come la presenza e spesso e volentieri puoi risultare indispensabile quanto sgradevole.
Non è che te lo devono proprio specifcare.

Tuttavia sono anche migliorata.
Perchè accetto le travisature e me ne faccio una ragione. Anche di quelle passate, intendo.
Dal momento che c'è sempre tempo, in fondo, per capire e una volta che hai la capiscitura ti puoi un minimo avvantaggiare sugli altri e dominare meglio.

Perchè anche se sono lunatica e migliorata, resto quella che sono.
Of course.

Scalza