29 novembre 2010

Se sapessi amerei di più




Sono quelle cose che nessuno sa che alla fine fanno la differenz-abilità. Certo, se le sapessero sarebbe tutto diverso. Più rosa, meno grigio. Più morbido, meno angolare. Come quei sorrisi che ti fanno quando i fari illuminano dentro la tua auto.cyppa.mobile ferma dentro un parcheggio che aspetta insieme a te, qualcuno che poi arriverà. Sempre. Solo un saluto, veloce ma rincuorato dal freddo che fa. Poi si torna tra le stelle che brillano in quel buio che sembra più scuro di quello che ricordavi, mentre qualche macchina passa veloce perchè ha fretta di arrivare o forse di tornare, chissà. E' sempre logico avere un punto di vista semplificato dall'intento. Ma se per difetto la logica restasse sotto il cuore, ti amerei di più. Chiunque tu sia adesso. Y

Scalza

Astrocometica




Stamattina mi sembrava gennaio, però siamo solo a dicembre. Sarà che ho voglia di avanzamenti, che me ne frego di quello che non va perchè tanto non va lo stesso.
Ci sono cose che non dipendono da me. Allora io guardo quello che va e mi lascio trascinare dalla va-ezza. Così mi sposto, sto meglio.
Il 2011 sarà un anno fantastico (per me), questo ormai è quasi andato via.
Saluti e baci.

Scalza

28 novembre 2010

Orientar-Si



Sono cambiata, prima quando mi arrabbiavo-incippata ero più furiosa. Adesso è tutto un po' più misurato perchè l'ampiezza con la quale ascolto il senso di quello che esterno è più orientato verso i ritorni che le andate. Credo che sia giusto e mi piace la giustezza. Gratifica quel bisogno che ho di sentirmi a posto come quando i miei capelli sono liberi di viaggiare nell'andamento del mio pensare. Guidati non è che si stia cosi bene in fondo.
E poi ho smesso di pensare. E mi è tornata voglia di scrivere.
Forse quando farò le due cose insieme sarò completa come un cerchio di una bici rossa di un bimbo di otto anni che con un po' di aiuto, può volare con dentro il cestino un e-t, o forse come l'alone che fa un sasso che nell'acqua cade da un'altezza che varia per variabilità di fatti e contesti. L'importante è cerchizzare, per adesso sono in piena lateralità parziale di una semi-cosita.

Scalza

Underscore




Mi manca quello che non ho mai avuto più di quello che ho avuto e non mi è bastato. Forse la questione esistenziale è maggiore della quantitativa. Ma più che altro arriva un tempo dove la rottura degli schemi diventa esponenziale e l'esistenza di una mancata quantità non è ragionevole come quel desiderio che avrei di precipitare in mezzo a certe riunioni di massa e gridare urlando. Perchè mi pare che non sia più possibile raggiungere un punto di convergenza ed è meglio restare nei piccoli obiettivi sparsi che uniti possono diventare qualcosa, forse qualcuno.
Non so se sia fondamentale saperlo, prima c'è stato un tempo dove l'ho pensato. Ma era tanto tempo fa. D'inverno non nevicava mai.

Scalza

20 novembre 2010

Alt-allena-menti




Andirivenuti per praticità.
Autoctoni per predilizione al km zero.
Silenziosi per totale mancanza di oralità.

Scalza

18 novembre 2010

Proformanti anzità




Mi è venuto in mente mentre guidavo con la pioggia + 2 adolescenti che cercavano di spiegarmi il loro punto di vista. Di quella volta che ho camminato sotto la pioggia perchè avevo litigato con G. e non volevo che mi accompagnasse a casa però poi faceva freddo e ci sono andata lo stesso. Così ho fatto pace ma era una pace finta perchè alla fine dell'inverno è sparita.
Certe volte è solo la voglia di evitare un conflitto, spesso è solo quella specialità di creare compromessi, credendo di poterla fare franca con la realtà. Ma la realtà non è plagiabile come F. che crede a tutto quello che le racconta M.
Fatto sta che nel tempo impari a capire che chi non ti risponde alle domande è perchè sta tergiversando su azioni difformabili per opportunità. Che spesso chi dice di capirti non ti ha capito per niente e chi non ti dice niente è perchè ti sta ascoltando veramente anche se non ti capisce, fa lo stesso. Solo piccole sfumature che ti mettono in condizione di avere 4 coordinate fisse su cui rettizzare la vita, semplificare gli andamenti ed economizzare sugli spostamenti. Poi verranno altre stagioni, nuove primavere, prati di nuovo pieni di fiori di campo, che io amo sempre di più per quella delicatezza con cui vengono e appassiscono per tornare ancora e restare nel ricordo di momenti prolungabili per quel desiderio di giusta eternità.

Scalza

9 novembre 2010

Latenze in liberalità





Ogni tanto è un bene confondersi, smisuratamente verso quegli angoli obliqui che discendono rasserenati dal fatto che come piccole gocce d'acqua andranno a nutrire aridità.
Anche io l'ho fatto. Nutrita, ho nutrito e poi viceversa, sempre.
Potrebbe essere un circolo vizioso se non ti arrendi all'evidenza che il vivere un po' lo è.
Poi la seralità che incombe nella ricerca di quei momenti di solitudine che apprezzo sempre più, nella ricerca di quella me stessa che enfaticamente disturba l'apparire della pratica, mi distende. E' la pratica che mi disturba, lo so. Ma è la pratica che mi permette di raggiungere quegli obiettivi che perseguivo mentre le foglie cadevano ma era una stagione differente, più semplice, meno intensa nei sapori ma più lieve nell'approccio con cui mi abbracciava. Adesso, a volte, mi soffoca come le troppe parole che aspettano di suscitare ancora emozioni nel mio cuore, sulla pelle, nella compiaciuta libertà con cui le lascio scivolare come piccole gocce d'acqua che nelle pozzanghere di una mancata aridità, diventano cerchi che s'allargano e arrivano fino a te.

Scalza