8 dicembre 2010

10:58 NW




E' un po' che effettivamente non parlo dei miei vicini e di quegli ex amici che mi hanno fatto riflettere sul senso della libertà di essere per esistere e non per piacere e soddisfare.

Perchè si sa che le persone ti cercano per quello che hai/dai ma poi lo vogliono anche se non ce l'ha/dai più. Anche io l'ho fatto, probabilmente non l'ho capito neppure io.
Mi piacerebbe per questo un "capitore" che ti connetti con due clips sulle orecchie, giri due manopole mentre si accendono sei o sette lucette rosse e ti fa capire e ti rende capibile, una capiscitura che è senza dubbi la rappresentazione del reale possibile.

Perchè dell'impossibile non se ne può parlare, anche se sarebbe bello poterselo tenere in tasca, come quei bigliettini che poi finiscono nella lavatrice e sono praticamente illeggibili ma nel cuore restano. Per fortuna.
Anche se tutto cambia e niente resta lo stesso perchè in realtà non è cambiato niente veramente. La verità è questa. Per questo A. mi chiama dicendo che siamo ancora amici ed intanto parla male di me con tutti quelli con cui può.

Scalza

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