31 gennaio 2011

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La Vita è troppo lunga per poter dire come andrà a finire.

Siamo qui ad inventarci una ragione per il nome e il vestito che portiamo e poi un giorno ti capita che tra bianchi sporchi di neve consumata, ritrovi un'orma-fatto che nell'isolamento non ha importanza ma nella lateralità trasversa, trasferisce un senso impagabile. Anche se hai dato vari acconti durante anni e anni di ricerca in compreso che non c'è stato.

Poi nei fatti più logici, mi piace credere che l'orientamento sia dato dall'esperienza più che dall'imposizione anche se di principio con quell'ambizione mentale dove il cuore rientra a stento, per un fatto di spazio.

Inoltre ci sono cambiamenti che arrivano senza invito, anche se la predisposizione c'era come invito ma anche la resistenza è un invito al rifiuto eppure questi avvengono lo stesso. C'è qualcosa di sospetto nella legge dell'attrazione che non sempre l'ho capita. Perchè io penso lo stesso anche se non penso e quello che penso certe volte neppure lo so.

Scalza

26 gennaio 2011

Questo è un post lungo (avvisaglie & C.)

Oggi rifletto. Anche con me ma non solo con me. Mi rendo conto che spesso scrivo cose che chi vuol capire capisce come vuol capire ma anche non capire, fa lo stesso.

E’ bella la libertà.

Del resto a me non importa, è una sperimentazione che effettuo tra i dialoghi del mio cervello e il pauseggio della mia mente. Mi diverto in buona sostanza, spero che sia reciproco anche in chi legge. Diversamente non comprenderei il motivo di una lettura ma a me non importa di capire quello che non so. Resto in una buona tolleranza. L’ho già detto.

Però poi visto che la legge di attrazione esiste, so bene che chi legge potrebbe anche scrivere perché le frequenze costruiscono un pari e dispari che poi si accoppia volentieri e dà luogo a quella bella unità che fa sempre piacere, ti allarga il cuore e ti fa sentire okey.

Quindi so bene che anche se scrivo fesserie, qualcosa dico lo stesso che può avere un valore e che s’adagia nella mente di chi legge (anche dopo aver scritto) e poi fa qualcosa. Di buono, perché l’ho misurato energeticamente e queste cose le so perché le conosco.

Si tratta di fortuna, certi la definirebbero qualità positiva in eredità da chissà dove, un talento che arriva dal mio trapassato, quando scrivevo per capire perché forse non sapevo.

Tuttavia, a parte i giochi di parole, riflettevo che mi piace anche:

1) essere input-ativa quando scrivo i miei quaderni astro-energetici;

2) essere trasmissiva quando telepatizzo l’ascolto di alcune considerazioni energetiche;

3) essere esplicitativa quando non voglio dar luogo a fraintendimenti.

Oggi vorrei essere esplicitativa. A me piace scrivere, punto.

E’ un difetto, una virtù, una fesseria come diceva sempre mio padre che è venuto solo una volta ad una mia premiazione perché mia mamma l’ha ricattato e il CLB piangeva. Quella volta là era abbastanza fiero ma non me l’ha mai detto. Comunque era esplicitativo senza parole. Come piace a me quando non voglio fraintendimenti.

Però in questo spazio bisogna essere certizzati dalla parola. Quindi.

C’è stato un momento nel mio divagare dove ho incontrato alcune informazioni relative ad argomentazioni disinformate che se da una parte aprono la prospettiva della conoscenza, dall’altra rimettono in discussione il valore fondamentale dell’essere: la sua libertà. Effettivamente che libertà ci può essere nel conoscere che non hai via di scampo, che tutti ti hanno preso in giro manipolandoti per trasformarti in una bella pila a corrente alternata perché quando sei scarico ti lasciano ricaricare per un tempo adeguato al tuo sistema ed effettivamente l’aumento dei tumori potrebbe anche spiegarlo ?

Però c’è anche da dire che i dati mancano se ci sono statistiche sono manipolate ma poi alla fine quello che controinforma si avvale di traditori e nello stesso modo chi ci manipola lascia passare falsi informatori che esagerano la controinformazione per renderla incredibilmente poco credibile.

In tutto questo ci sei tu, io, gli altri.

Quelli che vivono normalmente, perché devono lavorare anche se gli piacerebbe conoscere un rettiliano e scambiarci due parole o passare la notte su FB a parlare di amore cosmico con chi è da salvare e poi fare video, scrivere libri gossip sulla vera verità verata e andare nelle trasmissioni a parlare nascosti per non rischiare la vita perchè essendo veritieri possono farti fuori in un minuto con un segnale che dall’haarp si dirige sulla parte del tuo cervello funzionale. Perché lo sappiamo tutti che il cervello viene poco usato percentualmente e forse è per questo che ci troviamo in questa condizione di mal-umanità.

Allora, noi che siamo normali, che lavoriamo per il muto e i figli da crescere, che vorremmo una pausa sentimentale positiva in mezzo ai deliri che seppure non sono buoni rallentano la noia, che litighiamo con i colleghi per non abbandonare il conflitto dal momento che andando in avanti viviamo sempre più mediazioni/compromessi principalmente per mancanza di energia, noi normali, restiamo nella normalità di vivere e morire. Con quel bagaglio di esperienza che è la Vita, nella fede di una Spiritualità o di una Morale che è formazione fondamentale della Persona, nell’Amore di quelle relazioni importanti che abbiamo saputo attrarre e vivere. Nel rispetto del rispetto che poi diventa integrazione reale con l’essere e non rivalutazione del diritto fondamentale che si ha di poter fare tutto quello che passa dall’orbita del cervello. Potrebbe essere roba non tua, non dimenticarlo perché poi alla fine qualcuno fa fare a te quello che vorrebbe fare lui ma sei tu a prenderne il carico reale. In ogni caso.

Ho riflettuto molto sull’allarmismo scompensato che viene creato da alcuni personaggi misteriosi della rete che poi trovano anche un collegamento mediatico. Provo antipatia per costoro, perché l’immaturità opportunistica (materiale) con cui agiscono è improponibile in associazione con quelle così dette conoscenze che vengono trasmesse senza possibilità di confronto vero giacchè si tratta di universi sommersi che solo gli eletti possono avere a disposizione. Anche se ti dicono che tutti possiamo, che siamo divinità, che possiamo manipolare la realtà e godere di ogni ricchezza e realizzazione. Si, è così, ma poi ti dicono che non devi dimenticarti che sei uno schiavo manipolato e che però sei un divino in realizzazione. Allora io ragiono.

Voglio restare nel campo, lo dico sempre a chi fa con me gli esercizi suikan: “resta nel campo”, sei tu, un po’ così e un po’ cosà, che ti importa della definizione? L’essenziale è essere te stesso. Cercando la comprensione di cose che certamente esistono ma che devono essere SOSTENIBILI per l’essere. Cioè capire le cose che puoi affrontare in una crescita terrestre, ovvero dimensionata in questo pianeta e non nella rappresentazione extra di un altro mondo dove forse ci siamo lo stesso e siamo meglio di qui. In fondo è quello che è avvenuto con le comunità virtuali, siamo là anche se siamo qua ma là è meglio di qua perché possiamo parlare liberi dal condizionamento.

Meglio ri-unire, nel tempo la dispersione porta a una disperdibilità che diventa anche perdita generalmente di magnetismo e quindi di possibilità realizzativa. Restare nel campo significa vivere il più possibile in unione non solo con il corpo e la mente ma anche con la rappresentazione di te nello spazio che inevitabilmente (anche senza comunità virtuali) è tendenzialmente differente a seconda degli ambiti o delle relazioni che si hanno. Più sei in unione e più vivi meglio te stesso.

Difatti non è la divisione che occorre operare quanto piuttosto la profondità che è ovviamente differente da una persona ad un’altra.

Per questo rifletto + esplicito che bisogna fare attenzione a quello che si legge e quello che si ascolta. Scegliere quelle cose ed informazioni che sono indispensabili per il bene della persona e prima ancora di questo credere in se stessi, nella propria possibilità di realizzazione, nella propria capacità di comprensione.

L’aiuto deve arrivare dai Maestri, non dai mostri. I Maestri si riconoscono dal fatto che la tua vita migliora nella sostanza e non solo nel riflesso dell’emozione di sentirli vicino a te. In una parola: oggettivizzare l’osservazione. Sempre.

Con biglietti, schemi, dati e parametri. Il razionale a me piace quando aiuta l’espressione dell’irrazionale creativo. Bisogna dosare tutto in un q.b. che è il perfetto che ci serve per essere quello che cavolo abbiamo deciso di essere quando siamo venuti qui.

Ho esplicitato, fine.

Au revoir.

Scalza

12 gennaio 2011

In-tollero




E' difficile capire quello che non si conosce. Per questo esiste la tolleranza.

Scalza

10 gennaio 2011

Evidentementati


Mi piacciono gli evidenziatori perchè evidenziano senza evidenziarsi troppo.
Come certe persone, certi fatti, cose.
Le cose dovrebbero sempre cosare per quel modo speciale che si cosano da sè.
Sarà l'anno di più, non so.

Scalza

9 gennaio 2011

Happy B to me


Certe volte uno se ne sta in mezzo a discorsi dove praticamente non c'è perchè in quel tempo era con altri che forse se ne stanno come lui ad ascoltare discorsi dove non ci sono perchè erano insieme a te a fare delle cose che nessuno racconterà perchè fondamentalmente nessuno avrà voglia di ascoltare discorsi dove ci sei solo tu. E' la singolarità che mi ha sprecato, ci pensavo mentre tornavo tra le stelle di una sera che era ormai finita così.
Perchè è arrivato quel tempo di quella certa età dove si cammina con un libro sempre in borsa tra le foglie cadute di alberi di cui conosci il nome e quasi tutta la storia. Dove non ti va bene più niente perchè fondamentalmente ti va bene quasi tutto. E' lo stesso e non fa niente se ti dicono che sembri più giovane o che non sembri più tu perchè come dice zio Frank è tutta una that's life.
L'importante è amar-si.

Sempre.

Scalza

7 gennaio 2011

ApprofondarSi



Ti cambia anche quello che non sai. Basta averlo pensato, saperlo di averlo fatto e che sia proprio così. Perchè certe volte è il pensiero che ti ha pensato e tu gli hai dato energia, l'hai canalizzato da dove era - attraverso te - fino a dove andrà.
Era forse un pensiero di qualcuno che non aveva il cervello tanto a posto, non fa niente. Se era un genio, meglio così. La scelta la fa un po' la predisposizione e un pò la frequenza della vibrazione, un po' il magnetismo che hai e un po' la direzione che hai.
Comunque ti ha cambiato anche quello che non sapevi ma c'era. Nelle soffitte, tra le righe, nei respiri, tra i subbugli, gli impigli e gli ordigni non esplosi e preservati dalla terra che ci ama sempre anche se non è ricambiata.
Aspetto notizie di un micio a cui voglio bene. Sto qui e aspetto.

Scalza

6 gennaio 2011

Epifanici


A me piace la Luce, anche se a volte vedere troppo bene può far male. Ma si raggiunge nel tempo una forma di leggerezza che ti fa volare anche se la gravità ti trattiene al suolo in quel modo dolce che ha la Terra di amarci e di sostenerci, soprattutto quando non lo capiamo.
Per fortuna non serve capire sempre tutto quello che c'è.

Buona festa della Luce.

Scalza

3 gennaio 2011

Plus-post




Ieri mentre chiacchieravamo mi sono accorta che non ricordo più esattamente le cose che ho cercato di dimenticare. Eppure quando volevo dimenticarle me le ricordavo benissimo così ho imparato che tutto sommato se vuoi dimenticare qualcosa alla fine ce la farai. E' la questione temporale che è fondamentale. Se potessi tornerei indietro a dirmi che è tutto ok, che dimenticherò anche quelle cose brutte ma non posso tornare indietro perchè adesso sono avanti.
Ma se potessi tornare indietro e parlarmi forse non mi darei retta.
Alla fine va bene così.

Quest'anno mi sono accorta che non ho fatto gli auguri a quasi nessuno. Il quasi si salva sempre nella Vita, forse per un fatto di decenza che regge nonostante la mal-dicenza.
La mal dicenza non la capisco ma la osservo. Non so, siamo diventati tutti più acidi senza un apparente motivo a parte quest'eterna frustrazione che poi diventa più un vizio che uno stato d'animo. A me salva il cinismo. Un po' di cinismo aiuta a vivere meglio, ti fa ridere quando ripensi alle cose che un po' ti hanno fatto male e poi te ne freghi. Impari a fregartene.
Forse perchè alla fine vuoi vivere che di sopravvivere non se ne può più.

Ma se vuoi vivere è probabile che resterai un po' più solo perchè cominci a dire quello che pensi oppure non dici più niente. Praticamente è lo stesso. L'importante è non dire più quello che non pensi o che pensano gli altri o che ti sembra che possa andare bene per quello che pensano.
Stare zitti è meglio, un bel silenzio fa bene al cuore e al cervello.

Come quello che ascoltavo stasera mentre sono andata a prendere 18 circa fette di pan carrè + la tonica per il mio gin che ormai misuro per una questione di pratica. Perchè se non ci sei poi è difficile dire che c'eri e perdi il contatto con troppe cose che magari alla fine ti servono altrimenti che ci stai a fare qui? A respirare quella bella aria fresca che quando sei intasato da pensieri ti fa tanto bene, mentre cammini nel buio della sera e qualche cane abbaia perchè non può morderti altrimenti te lo farebbe vedere che bella presa che ha.

Poi ti capita di incontrare un uomo grande e grosso con un cane piccolo e microscopico che ti saluta come se ti conoscesse e tu sorridi perchè tanto ti viene bene ma poi ti accorgi che lo conosci veramente e capisci che spesso è facile confondersi.

Le cose possono sembrare senza essere oppure essere senza sembrare. Quello che cambia è come le prenderai perchè se sbagli quando sei nell'errore sei fortunato ma è il contrario che diventa un bel casino. E' sempre il contrario che ti sgambetta sul più bello.

Se cadi sul morbido, va bene. A volte capita.

Scalza