22 febbraio 2011

21 febbraio 2011

A tutto spiano




Non è sempre oro quello che luccica ma a volte l'oro non luccica. Se non provi a capire, te lo sei perduto.


Scalza

18 febbraio 2011

Virgoleggiati per pausità




Certa,mente non so virgolettare perchè le pause non le ho mai capite e mai avute. Le vorrei e certe volte me le prendo con una scrollata di spalle mentre qualcuno mi chiama al telefono mentre viaggia verso ovest per dirmi cose che non so. Poi le so. Tutto qui.
Il fatto è che non sempre quello che non sai non lo vuoi sapere. A volte non ci hai mai pensato e quindi dovrai pensarci per capire se lo vuoi o no e poi, come stai.
Certe volte non so come sto. Ascolto gli altri che mi guardano e mi dicono così & cosà, come se avessero una palla di vetro con dentro le risposte giuste, come quei libri che si aprono a caso e ti dovrebbero dare una risposta giusta. A me non capita mai.
Di capire, di sapere, di vedere. Per questo ascolto gli altri che mi guardano e mi dicono le cose con quella falsa sicurezza che è di quelli che fondamentalmente ti vogliono convincere perchè poi in quel convincimento possono agire su uno spostamento che tu farai più docilmente.
Credo che sia questo, probabilmente.
Per questo non pauseggio con le virgole dove dovrei e le metto un po' qui e un po' là. Come i fiori di campo nei prati, come le nuvole nei cieli, come i raggi di sole tutto intorno [a me].

Scalza

15 febbraio 2011

Soppesati misuratamente



A volte ti sembra facile qualcosa che poi facile non è. Quelle volte me le ricordo bene, che mi sono sentita sconfitta dal mio senso del possibile che è un amico fidato con il quale non vorrei mai litigare. Eppure quel tradimento mi è restato nel cuore fino a farmi sembrare difficile anche quello che invece è facile. Per questo si diventa complicati, ritorti in sè, nel giramento di quella timeline che s'attorciglia come il filo del gomitolo di quella sciarpa che ho cominciato quando ero felice e non ho finito perchè dopo felice non lo ero più. Non potevo più regalarla a chi avrei voluto tenere stretto nel cuore e tra le braccia di quella speranza che non finisce mai come i giorni che arrivano e i cieli stellati che restano.
Così un giorno ti svegli e ti accorgi che cominci le frasi con il MA e le finisci con il SE.
Nella sospensione di quel giudizio che manca quando ti accorgi che non sai niente e che è la vita è sempre imprevedibile nel portarti verso quello che ti serve anche se tu non lo vuoi più.
Ti rivedrò ancora, come sei. Superficiale nella paura che hai di amare, costruito nella paura che hai di soffrire, stupido nella paura che hai di crescere.
Ti rivedrò sempre, come sei. E' l'unico modo che ho di tenerti ancora nel cuore.

Scalza

7 febbraio 2011

Parafrasando i termini sparsi mediamente orientati a Sud




Più che lettore sono leggitore. Perchè quello che leggo lo appoggio dentro di me e lascio che lavori per quel q.b. che serve a cucinare l'impasto del mio cervello.
Certe volte ho letto roba acida ed avariata che non m'ha fatto granchè bene. Capita.
Basta non abituarsi alle schifezze che sembra una cosa facile ma non lo è per niente.
Perchè dicono che al peggio non ti abitui ed è meglio abituarsi al meglio ma questa cosa è valida nelle cose materiali forse, o nell'intento che hai. Certamente se viaggio in auto, trovarmi in bicicletta può darmi un certo fastidio nei giorni di pioggia o di super ritardo. Ma nelle cose mentali, in quella falsa abitudine alla cortesia randagia che s'adagia nei sorrisi che incontra per sfuggire alla prima occasione, questo non è vero. Resta semmai un contrario che s'avvera in quello che vedo. Temo che sia per un difetto di buone abitudini ed un eccesso di malevole consuetudini per cui diventa molto più semplice schifezzare che benizzare nell'intorno.
Ma poi arriverà quel giorno delle viole nel prato, quelle che nonna G. raccoglieva per seccarle e fare i decotti nella cattiva stagione contro il mal di gola. Adesso non si può perchè si vende roba più efficace e poi c'è l'estinzione. Delle viole e delle brave persone.

Scalza

Ciaosità pomeridiane

Ci sono robe che vanno a coppia. Generalmente sono gli incompleti, quelli che non sanno che farsene dei ragionamenti perchè hanno già la ragione. E' un po' un semplicismo che non ha niente a che vedere con la semplicità però ci assomiglia.
Certamente resto esterefatta. Forse ho timore di quello che non saprei come gestire, tipo le patate bollenti e i fuori contesti che decontestualizzati non servono a niente.
E so bene che i più capiscono i meno e che i meno se ne fregano di capire ma mi piace pensare che un giorno in questo mondo che più che pazzo è praticamente impazzito, ce ne staremo tutti come violette in un prato di primavera a bearci del sole e della pioggia.
E chi si è visto c'era, chi non c'era non si vedrà.

Scalza

4 febbraio 2011

Re: propedeutica

RETTIFICA AL POST precedente PER RIFLESSIONI AGGIUNTIVE


Certe volte mi ricordo le cose in maniera esagerata.
Ma noi ESAGERONI tendiamo all'esagerazione. Quindi ometto anche se generalmente chi esagera non omette altrimenti come si farebbe a capire che lo è?
Però, in questa riflessione happy-hour, mi sovviene che l'esagerazione non è sempre data dal medesimo riflesso. Spesso è un atto di bontà verso un interlocutore anche se assente ma molto presenzialista. Altre volte è meno caritatevole e si esprime piuttosto in una boriosità che ha un vero sapore di assenteismo proteico.
Rilevata l'importanza del proteico nel dietetico approccio life to life.

In ogni caso, buona serata.

Scalza

Propedeutica




Certe volte mi ricordo delle cose in maniera esagerata. Ma noi donne tendiamo all'esagerazione, quindi ometto di citar-mi. Nel pensiero, of course.

Scalza