9 maggio 2012

Accapitati






Ci sono quelle cose che ti aspetti per tanto tempo. Ma questo tanto diventa enorme, gigante, quasi invisibile dalla grandezza che ha. Mi sono ricordata di un sogno. Ero seduta su una collina e poi mi sono accorta che si muoveva: era la pancia di una persona enorme, grande come un pezzo di mondo.
Così ti dimentichi che sei seduto su una persona e pensi di essere sulla terra che è vivente ma di un vivo diverso, che ci sei forse abituato e quindi sei tranquillo.
Poi un giorno la persona o la cosa si muove e tu ti rendi conto che ti eri immaginato qualcosa che però non era proprio così. E ti ricordi. La persona o la cosa diventano accessibili, vere, tangibili.
Ecco, dovrei essere contenta perchè ho desiderato questo momento e invece sono immobile.
Immobile a guardare. La foglia che cade, il solito tizio che passa con il cane, il fumo che esce dalla tazza del caffè. Immobile.

Scalza

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